Cammini
Francescani tra i due fiumi - Calendario Primavera 2016
Le cinque tappe,
circa dieci chilometri l’una, sono tutte ideate per svolgersi
entro
la domenica mattina.
Iscrizione sul luogo di partenza € 20,00 (colazione, ristoro
e pranzo compresi).
Ore 07.30
- iscrizione e colazione;
Ore 08.00
- partenza;
Ore 10.00 - ristoro;
Ore 11.00 - arrivo e Santa Messa*;
Ore 12.30 - pranzo.
* In alcune tappe la Santa Messa è alla partenza.
1a Tappa - domenica 3
aprile:
dal Beato Sante di Mombaroccio
a San Francesco in Rovereto di Saltara.
2a Tappa - domenica 17 aprile:
da San Francesco in Rovereto di
Saltara
a Santa Maria del Soccorso di Montemaggiore.
3a Tappa - domenica 8
maggio:
da Santa Maria del Soccorso di Montemaggiore
a Santa Maria Nuova di Orciano.
4a Tappa - domenica 15
maggio:
da Santa Maria Nuova di Orciano
a San Francesco di Mondavio.
5a Tappa - domenica 22
maggio:
da San Francesco di Mondavio
a Santa Vittoria di Fratte Rosa.
Cammini Francescani tra
i due fiumi
Viene certamente da domandare come si
arriva a pensare e a fare un “Cammino”.
Una idea non nasce mai da sola; è come un albero che
nasconde le radici.
Le radici di questa idea del Cammino sono tante e, cosa ben importante,
è il frutto di una alleanza di persone e delle rispettive
associazioni di appartenenza: l’Accademia
dei Tenebrosi, Gli Amici di Asdrubale, I Cantori del Metauro e, non
ultima, l’ U.C.I.I.M. (Unione cattolica italiana insegnanti,
dirigenti, educatori, formatori).
Nella società contemporanea, caratterizzata da
trasformazioni sempre più accelerate, da
omologazioni fortemente indotte, da sfide a tutto campo contro la
Natura,
determinanti una economia predatoria e in molti casi criminale, causa
fondamentale dei
conflitti disseminati sul pianeta, ognuno è a rischio di
perdere se
stesso, come strappato dalla propria identità costitutiva di
essere
umano, principe dell’universo, assimilato da Pascal ad una
canna agitata dal
vento, ma una canna che pensa (sa più pensare?).
Camminare è un bisogno di tutti (a volte sopravvive una
specie di desiderio, quando non è
più facile da soddisfare: camminiamo, finché ci
viene in tempo!).
Camminare è tensione avente profonde radici
nell’anima; tensione che può
rimanere sopita a tempo indeterminato, finché non trova una
ragione per tornare ad
essere, a riaffiorare con discrezione o con premure. È
desiderio-bisogno che
s’impone, perché camminare è atto
coerente con l’uomo come
è venuto costituendosi nel tempo, a partire dalla conquista
della posizione eretta, è il segno
forte dell’agire, fidando principalmente sulle proprie
risorse psicofisiche.
In modo forse ricorrente si avverte la necessità di sentirsi
bisognosi solamente di se stessi,
di provare un senso di liberazione da rapporti divenuti di dipendenza:
il cammino è
una prova di sé su se stesso, a fronte di una
società in cui sovente sono gli
altri a metterci alla prova; è risposta ad un bisogno di
novità e
quasi di disagio, quali ingredienti della creatività che
sostanzia
l’essere umano;
è una opportunità di riscoperta di se stessi,
è espressione della interiore forza di
ricerca, perché l’uomo, nel bene e nel male, non
è mai pago di quello che
è e di quello che ha, bisogno di accostare a
verità rivelate, dal di
sopra e/o di fianco, verità conquistate.
Il cammino, dunque, è una sorta di
cura dell’anima, tramite l’impegno del corpo e
permette e promuove la condizione per
umanizzare la vita e i
reciproci rapporti; si sente un gran bisogno di allentare i ritmi
talvolta
ossessivi delle nostre giornate… (K Wojtyla).
Camminare è risposta al bisogno di
scoprire e trovare nuovi orizzonti, è raccogliere idee in
ordine sparso, dentro
e fuori di noi, e dare loro una sistemazione, fa bene alla salute del
corpo e dello spirito.
Camminare:
è
riportare l'uomo con i piedi per terra;
è andare avanti, pensando spesso all'indietro;
è opportunità di vivere tempi distesi e provare
di nuovo una
felicità sudata;
è fare una predica alla maniera di San Francesco;
Per capire le cose terrene bisogna conoscerle; per capire le cose
divine bisogna amarle;
Nessuno conosce se stesso, finché non ha sofferto;
Ogni cammino comincia con un primo passo;
Nella solitudine l'uomo capisce di non essere solo.
Quella di quest’anno è la terza
edizione e partendo, dunque, da un’esperienza positiva e
sufficientemente
collaudata, si vuol proporre la ripetizione dei singoli cammini
(quest’anno uno
in più), che finora sono stati realizzati passando voce e
relativo invito da
amico ad amico.
Rodolfo Tonelli
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Cammini
di Asdrubale dal Cesano al Metauro - Calendario Primavera 2016
Le due tappe,
circa dodici chilometri l’una, sono tutte ideate per
svolgersi
entro la domenica mattina.
Iscrizione sul luogo di partenza € 20,00 (colazione, ristoro e
pranzo compresi).
Ore 07.30
- iscrizione e colazione;
Ore 08.00
- partenza;
Ore 09.30
- ristoro;
Ore 12.00
- arrivo;
Ore 12.30
- pranzo.
1a Tappa - domenica 5
giugno:
da San Gervasio in Bulgaria di Centocroci
ai Santi Filippo e Giacomo di Camminate.
2a Tappa - domenica
19 giugno:
dall’Angelo Custode in Località
Sant’Angelo
a Sant’Oliviero di San Liberio.
La prima
Tappa dei Cammini di Asdrubale, da San Gervasio ci porta
sulla
riva sinistra del Fiume Cesano, presso il Rio Grande al Passo di Rango,
da qui, lungo la Valle delle Grotte di Tufo, superato il crinale,
scendiamo a Camminate.
La seconda
Tappa, dalla Grotta di San Paterniano e
l’Oratorio dell’Angelo Custode, ci porta sulla riva
destra del Fiume Metauro presso il Fosso e il Guado di
Sant’Angelo, da qui, lungo la riva, salendo la Costa delle
Balze di Ferriano, alla Piana di San Liberio presso il Fosso di
Scaricalasino.
Cammini di
Asdrubale dal Cesano al Metauro
La pionieristica esperienza della prima edizione ci consente le
correzioni che, mantenendo inalterato il percorso, permettono di
ridurne le difficoltà.
Il taglio laico che contraddistingue questi Cammini, corrispondente
agli avvenimenti cruenti cui fa riferimento, non si discosta dallo
spirito generale che accumuna le nostre iniziative e soprattutto non
trascura la valorizzazione dei numerosi luoghi di culto e devozione di
cui sono cosparsi.
Pur restando quali riferimenti storici e punti nevralgici dei Cammini:
la riva sinistra del Fiume Cesano presso il Rio Grande al Passo di
Rango e la riva destra del Fiume Metauro presso il Fosso e il Guado di
Sant’Angelo e presso il Fosso di Scaricalasino, alla Piana di
San Liberio; i luoghi di partenza e arrivo fanno riferimento, per la
prima Tappa, all’Abbazia di San Gervasio in Bulgaria a
Centocroci e alla Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Camminate e, per
la seconda Tappa, all’Oratorio dell’Angelo Custode
in Località Sant’Angelo e alla Chiesa di
Sant’Oliviero a San Liberio.
Lungo i Cammini osserveremo anche il Convento Francescano di San
Sebastiano e il Santuario della Madonna delle Grotte nel territorio di
Mondolfo, la Chiesa di San Giovanni Evangelista a Stacciola e la
Chiesa di Sant’Ubaldo a Cerbara.
Rodolfo Pierotti
Chi è
Asdrubale?
Asdrubale Barca è un condottiero Cartaginese che durante la
seconda Guerra Punica, nel 207 a.C., con un esercito di mercenari
Ispani, Liguri e Galli scende dalla Spagna, attraversa le Alpi e si
dirige verso la Puglia per raggiungere il fratello Annibale dopo che
questi aveva sconfitto i Romani al Ticino, al Trebbia, al Trasimeno e a
Canne. Il piano dei Barca era di unire i due eserciti per poi marciare
contro Roma; passato il Metauro, Asdrubale si accampa a Senigallia.
I Romani intercettano i messaggeri di Asdrubale e pongono in atto le
contromisure. Il console Livio Salinatore si colloca anche lui nei
pressi di Senigallia con il suo esercito.
Asdrubale si prepara a dar battaglia ma, quando si accorge che il
console Nerone, venuto dalla Puglia, ha raggiunto il Salinatore, decide
di evitare lo scontro e ritirarsi in territorio amico.
Le guide locali, che dovevano indicare l’esatto punto del
guado, scompaiono e Asdrubale risale il Metauro in sponda destra, evita
le paludi e raggiunge la piana di San Liberio alla ricerca di un
possibile guado, qui le ripe alte del fiume, del suo tributario
Scaricalasino e le colline prospicienti diventano ostacoli.
Asdrubale senza poter fortificare il campo per il sopraggiungere dei
Romani è costretto a schierare il suo esercito per opporsi
al nemico.
Lo scontro frontale inizia a favore del Cartaginese che con i suoi
elefanti fa arretrare l’esercito romano.
Nel contempo il console Nerone, non riuscendo a raggiungere i Galli,
decide di passare dietro lo schieramento ed attaccare il nemico sul
fianco e sul retro; la manovra terrorizza gli elefanti che imbizzarriti
creano morte tra i Cartaginesi, a tal punto i conducenti sono costretti
ad ucciderli.
L’esito della battaglia si capovolge a favore dei Romani, i
Galli non oppongono resistenza e Asdrubale, vista la situazione
disperata, si getta nella mischia cercando la morte: viene ucciso,
decapitato e la sua testa lanciata nel campo del fratello.
Annibale si rende conto della disfatta del fratello, sul Metauro,
rinuncia ad attaccare Roma.
Ritornerà a Cartagine, dove sarà sconfitto a
Zama dai Romani di Scipione l’Africano.
Chi vorrà approfondire, può far riferimento a due
libri curati dal Club Amici di Asdrubale:
1) Montemaggiore al Metauro il poggio dei Cartaginesi, luci ed ombre
nella valle tra Asdrubale e Churchill di Giampaolo Baldelli e Mirco
Giulietti.
2) La Battaglia del Metauro (207 a.C.), testi, tesi, ipotesi, di
Giampaolo Baldelli, Enrico Paci, Luciano Tomassini.
Giampaolo
Baldelli
Per
informazioni chiamare:
3392367664
Rodolfo Tonelli
3317898825 Giampaolo Baldelli
3398991435 Piero
Talevi
3389240244 Orazio
Valentini
3333213910 Rodolfo Pierotti
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