Cammini Francescani tra i due fiumi - 3a Edizione - Primavera 2016 |
Cammini Francescani tra i due fiumi Cammini Francescani tra i due fiumi Viene certamente da domandare come si arriva a pensare e a fare un “Cammino”. Una idea non nasce mai da sola; è come un albero che nasconde le radici. Le radici di questa idea del Cammino sono tante e, cosa ben importante, è il frutto di una alleanza di persone e delle rispettive associazioni di appartenenza: l'Accademia dei Tenebrosi, Gli Amici di Asdrubale, I Cantori del Metauro e, non ultima, l' U.C.I.I.M. (Unione cattolica italiana insegnanti, dirigenti, educatori, formatori). Nella società contemporanea, caratterizzata da trasformazioni sempre più accelerate, da omologazioni fortemente indotte, da sfide a tutto campo contro la Natura, determinanti una economia predatoria e in molti casi criminale, causa fondamentale dei conflitti disseminati sul pianeta, ognuno è a rischio di perdere se stesso, come strappato dalla propria identità costitutiva di essere umano, principe dell'universo, assimilato da Pascal ad una canna agitata dal vento, ma una canna che pensa (sa più pensare?). Camminare è un bisogno di tutti (a volte sopravvive una specie di desiderio, quando non è più facile da soddisfare: camminiamo, finché ci viene in tempo!). Camminare è tensione avente profonde radici nell'anima; tensione che può rimanere sopita a tempo indeterminato, finché non trova una ragione per tornare ad essere, a riaffiorare con discrezione o con premure. é desiderio-bisogno che s'impone, perché camminare è atto coerente con l'uomo come è venuto costituendosi nel tempo, a partire dalla conquista della posizione eretta, è il segno forte dell'agire, fidando principalmente sulle proprie risorse psicofisiche. In modo forse ricorrente si avverte la necessità di sentirsi bisognosi solamente di se stessi, di provare un senso di liberazione da rapporti divenuti di dipendenza: il cammino è una prova di sé su se stesso, a fronte di una società in cui sovente sono gli altri a metterci alla prova; è risposta ad un bisogno di novità e quasi di disagio, quali ingredienti della creatività che sostanzia l'essere umano; è una opportunità di riscoperta di se stessi, è espressione della interiore forza di ricerca, perché l'uomo, nel bene e nel male, non è mai pago di quello che è e di quello che ha, bisogno di accostare a verità rivelate, dal di sopra e/o di fianco, verità conquistate. Il cammino, dunque, è una sorta di cura dell'anima, tramite l'impegno del corpo e permette e promuove la condizione per umanizzare la vita e i reciproci rapporti; si sente un gran bisogno di allentare i ritmi talvolta ossessivi delle nostre giornate… (K Wojtyla). Camminare è risposta al bisogno di scoprire e trovare nuovi orizzonti, è raccogliere idee in ordine sparso, dentro e fuori di noi, e dare loro una sistemazione, fa bene alla salute del corpo e dello spirito. Camminare: è riportare l'uomo con i piedi per terra; è andare avanti, pensando spesso all'indietro; è opportunità di vivere tempi distesi e provare di nuovo una felicità sudata; è fare una predica alla maniera di San Francesco; Per capire le cose terrene bisogna conoscerle; per capire le cose divine bisogna amarle; Nessuno conosce se stesso, finché non ha sofferto; Ogni cammino comincia con un primo passo; Nella solitudine l'uomo capisce di non essere solo. Quella di quest'anno è la terza edizione e partendo, dunque, da un'esperienza positiva e sufficientemente collaudata, si vuol proporre la ripetizione dei singoli cammini (quest'anno uno in più), che finora sono stati realizzati passando voce e relativo invito da amico ad amico. Rodolfo Tonelli
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Calendario Primavera 2016
Le cinque tappe, circa dieci chilometri l'una, sono tutte ideate per svolgersi la domenica mattina. Iscrizione sul luogo di partenza € 20,00 (colazione, ristoro e
pranzo compresi).
* In alcune tappe la Santa Messa è alla partenza. Per informazioni chiamare: |